Il sistema che potrebbe risolvere alcune delle problematiche della mobilità elettrica è da anni in fase di sviluppo: in questi giorni l’azienda cinese CATL ha annunciato un nuovo piano d’investimenti.

Il battery swap è il sistema di sostituzione della batteria di un veicolo elettrico in un’apposita stazione di servizio; la tecnologia, già presente da diversi anni sul mercato, permette di evitare lunghe soste alle colonnine di ricarica per poter proseguire il proprio viaggio. La sua diffusione rappresenterebbe una soluzione di notevole impatto ad una delle problematiche più sentite legate alla mobilità elettrica, quella dell’autonomia dei veicoli  e dei conseguenti tempi di viaggio.

Come funziona?
Il sistema è relativamente semplice. Al momento dell’acquisto di una vettura elettrica si acquista anche il servizio di battery swapping che prevede la possibilità di sostituire, presso delle stazioni di servizio dotate della tecnologia funzionale, la propria batteria scarica con una già carica. I tempi di sostituzione non sono inferiori solamente a quelli di una fase ricarica tramite una colonnina ma anche in confronto ad un rifornimento di una macchina a benzina, grazie agli ultimi sviluppi apportati dall’azienda cinese Nio.

Il caso Tesla
Le aziende e le Case automobilistiche coinvolte nello sviluppo e nella diffusione del battery swapping sono state diverse. La tecnologia non è infatti una novità: già nel 2009 Tesla aveva iniziato ad investire nel progetto; nel 2015 lo propone in modo significativo ma l’operazione riscuote un successo davvero limitato. Il flop porta così l’azienda guidata da Elon Musk ad accantonare il progetto. I motivi sono presto detti: la configurazione del battery swap va ad incidere in modo notevole sul prezzo della vettura, scoraggiando così i potenziali acquirenti.

I problemi di sviluppo
Nel corso degli anni sono state diverse le aziende che hanno investito nello sviluppo della tecnologia ma le difficoltà nella sua diffusione sono costanti: gli elevati costi per le Case automobilistiche e di conseguenza per gli acquirenti; lo sviluppo di una rete di stazioni di ricarica dotate di tecnologia ad hoc finalizzata al cambio batteria; l’importante peso in termini di consumi sulla rete elettrica locale.

Le aziende coinvolte
Nonostante questo lo sviluppo del battery swapping non si è fermato. È notizia di questi giorni la decisione di CATL, l’azienda cinese che detiene un terzo del mercato mondiale della batterie per veicoli elettrici, di investire in modo significativo nella tecnologia, annunciando lo sviluppo di un proprio modulo, descritto come rapido e sicuro, in grado di garantire lo scambio dei pacchi di accumulatori in modo continuo. Oltre al colosso cinese, interessate al sistema di scambio batteria, ci sarebbero anche le case automobilistiche Nio e Geely, l’azienda specializzata in sviluppo di batterie Aulton e diverse compagnie legate al settore dell’industria energetica.