CAOS AUTOVELOX: PROBLEMA DI OMOLOGAZIONE E APPROVAZIONE

Multe, ricorsi e decreto sospeso: stabiliva che tutti gli autovelox approvati dopo il 2017 sarebbero stati automaticamente considerati omologati.

Negli ultimi giorni, il tema degli autovelox è stato oggetto di un intenso dibattito a seguito della decisione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) di sospendere il decreto che ne avrebbe regolamentato l’utilizzo e limitato i ricorsi contro le sanzioni per eccesso di velocità. Tale provvedimento, adottato su indicazione del ministro Matteo Salvini, ha sollevato numerosi interrogativi, in particolare riguardo alla validità delle sanzioni già emesse e al futuro dei dispositivi attualmente installati.

Approvazione vs. omologazione: una differenza cruciale
Uno degli aspetti centrali della questione riguarda la distinzione tra  approvazione e omologazione, due concetti spesso confusi ma fondamentali per determinare la legittimità delle sanzioni stradali.  

  • Approvazione: rappresenta la prima fase del processo amministrativo, mediante la quale si attesta che un dispositivo rispetta le specifiche tecniche stabilite dalla normativa vigente. Questo passaggio autorizza la produzione e la commercializzazione dell’apparecchio, ma non ne consente automaticamente l’impiego per la rilevazione delle infrazioni.
  • Omologazione: costituisce il riconoscimento definitivo, certificando che un determinato modello è conforme alle disposizioni normative e può essere ufficialmente utilizzato per l’accertamento delle violazioni del Codice della Strada. Solo gli autovelox omologati possono fornire prove valide per l’emissione delle sanzioni.

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha sollevato dubbi sulla legittimità di numerosi autovelox impiegati sul territorio nazionale, evidenziando come molti dispositivi risultino approvati, ma mai omologati. Tale pronuncia ha alimentato migliaia di ricorsi, inducendo il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a riconsiderare il decreto in materia.

Il Decreto bloccato e le conseguenze sulle amministrazioni locali
Numerosi Comuni e Province, infatti, si troverebbero privi di strumenti per il controllo della velocità, poiché la maggior parte degli autovelox attualmente in uso è stata approvata prima del 2017 e, in assenza del decreto, risulta priva di un riconoscimento ufficiale. Di conseguenza, questi dispositivi dovrebbero essere disattivati fino al completamento del processo di omologazione, con il rischio di lasciare interi territori sprovvisti di strumenti per il monitoraggio del traffico.

Di fronte a questo scenario, il ministro Salvini ha dichiarato di voler avviare una operazione trasparenza, con una mappatura completa di tutti gli autovelox attualmente installati, per verificare che rispettino i requisiti tecnici e normativi.

Cosa succederà ora?
La sospensione del decreto ha generato un clima di incertezza non solo tra gli automobilisti, ma anche tra le amministrazioni locali, le quali temono un incremento dei ricorsi contro le sanzioni già emesse. La questione rimane irrisolta e si attende un nuovo intervento normativo che chiarisca quali dispositivi possano essere considerati effettivamente legittimi e quale sarà il criterio di gestione delle sanzioni future.

admin