MOBILITÀ CONDIVISA: QUALE FUTURO ATTENDE LE CITTÀ ITALIANE?

Interessante indagine di Areté sulle prospettive dello sharing auto nelle metropoli.

Nelle intricate vie delle principali metropoli italiane, sta emergendo gradualmente un nuovo paradigma di mobilità. La congestione del traffico, i costi elevati e la crescente sensibilità ambientale stanno spingendo un numero sempre maggiore di individui a considerare alternative alla tradizionale proprietà dell’automobile.
Un’indagine recentemente condotta da Areté, un’azienda leader nella consulenza strategica, ha analizzato le prospettive della mobilità condivisa nelle città di Roma, Milano, Torino, Firenze e Bologna. I risultati risultano illuminanti: nonostante l’88% degli intervistati possieda un’automobile, il 60% è aperto all’idea di rinunciare alla futura proprietà a favore di soluzioni innovative di condivisione.
Il concetto di car sharing è ampiamente diffuso, con il 90% degli intervistati che ne ha conoscenza e il 52% che ne ha già sperimentato almeno una volta l’utilizzo. Tuttavia, il car pooling, benché meno diffuso, gode comunque di una certa popolarità, con il 48% di familiarità e il 38% di utilizzo da parte degli intervistati.

Le preferenze di mobilità mostrano variazioni significative da città a città. Milano si distingue per l’ampio utilizzo dei mezzi pubblici, con il 55% degli intervistati che li preferisce rispetto alle auto private. Al contrario, a Torino, la mobilità privata è predominante, con il 51% che opta per l’uso dell’auto. Roma, caratterizzata da una rete di trasporti meno efficiente, evidenzia una maggiore preferenza per l’automobile (47%) rispetto ai mezzi pubblici (34%).
Tuttavia, nonostante la prevalenza dell’auto, si nota un crescente interesse per le alternative. Sebbene il 70% dei partecipanti identifichi motivazioni ambientali come principale ragione per adottare la mobilità condivisa, il 20% è attratto dai potenziali risparmi economici.

Tuttavia, persistono alcune sfide. Molti intervistati esprimono riluttanza a spendere più di 200 euro al mese per questo tipo di servizio di trasporto, mentre oltre la metà ha timore di rimanere privo di un veicolo in caso di necessità improvvisa.
Il presidente di Areté, Massimo Ghenzer, evidenzia che, nonostante tali ostacoli, si osserva un netto cambiamento nelle abitudini di mobilità. Sebbene una parte della popolazione continuerà ad affidarsi all’auto di proprietà, un numero considerevole si sta orientando verso mezzi di trasporto più sostenibili e condivisi, come le E-Bike.
Il futuro della mobilità nelle città italiane è in una fase di rapida trasformazione. Con una maggiore attenzione ai costi e una crescente disponibilità di veicoli condivisi, il passaggio dalla tradizionale proprietà dell’automobile a soluzioni innovative di mobilità condivisa potrebbe presto diventare la norma.