Lo studio “Mobility Transformation”, eseguito su un campione di oltre 100 aziende, sancisce la crescita delle auto ibride nel segmento automotive delle flotte aziendali.

La presenza delle auto ibride nelle flotte aziendali cresce in misura sempre maggiore. Questo il dato saliente che emerge dalla Survey “Mobility Transformation”, promossa dall’Osservatorio sulla mobilità aziendale Top Thousand (composto da Fleet e Mobility Manager di grandi aziende) e dalla rivista Fleet Magazine.

I risultati della Survey
La ricerca, che arriva ad un anno di distanza dalla precedente pubblicazione, prende in analisi 103 aziende di diversi settori, per un parco auto totale di oltre 120 mila unità. Dal campione analizzato emerge come i veicoli ibridi, in soli 12 mesi, siano passati da una percentuale del 5,1% a quasi il 9%, per un totale di oltre 10.660 unità. Una crescita considerevole soprattutto se paragonata a quella dei veicoli full electric, passati da 3600 unità a poco più di 4500.
I dati sono ancora più confortanti se si considerano le difficoltà del mercato negli ultimi 12 mesi in termini di reperibilità dei materiali costruttivi e dei conseguenti ritardi nelle consegne da parte delle case produttrici. E non è tutto. A precisa domanda, il 76% dei fleet manager coinvolti hanno confermato l’inserimento di almeno un veicolo green nella loro flotta e, dato ancora più confortante, oltre l’80% li adotterà nel prossimo anno.

Auto Ibride: pro e contro
Nella ricerca sono state evidenziate anche le problematiche che hanno portato i fleet manager a non inserire auto ibride nella loro flotta. Qui, però, è necessaria una distinzione: da una parte le auto mild e full hybrid (senza spina) e dall’altra le plug-in hybrid.
Per le prime le difficoltà riguardano in particolare la non idoneità rispetto alle esigenze di mobilità e canoni di noleggio troppo elevati. Per le seconde, invece, il vero e proprio freno all’inserimento è rappresentato dalla carenza delle infrastrutture e dalla scarsa autonomia. A bilanciare le problematiche vi è, però, un elevato indice di gradimento per chi invece ha sposato la linea della e-mobility. Chi ha scelto la soluzione ibrida o full electric dichiara, al 73 %, che l’inserimento ha portato a dei benefici in termini di compliance con i valori aziendali, di responsabilità sociale d’impresa e di agevolazioni per la mobilità.

Le conclusioni
In conclusione alcuni dati interessanti in merito ai processi di inserimento adottati dai fleet manager aziendali: il 62% degli intervistati solitamente sottopongono ai driver una car list “chiusa” tra cui scegliere il veicolo; mentre nel 56% dei casi, neppure la dirigenza è libera di scegliere modelli con valori di emissioni altamente inquinanti.