Buone notizie per chi possiede un’auto elettrica, o per chi intende acquistarne una a breve! Arriva il bonus colonnine per aziende, imprese e professionisti. Il Ministero della Transizione Ecologica ha reso noti i criteri e i termini per l’erogazione del bonus colonnine di ricarica, che dovrebbe essere disponibile dall’inizio del 2022.
Di seguito tutte le informazioni necessarie per capire come funziona il bonus per aziende e professionisti.

BONUS COLONNINE ELETTRICHE PER RICARICA – Si tratta di un contributo per l’installazione di infrastrutture utili per ricaricare i veicoli elettrici per aziende e professionisti. È disciplinato dal Decreto MITE del 25 agosto 2021 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.251 del 20-10-2021. Le risorse a disposizione per l’acquisto e l’installazione di colonnine di ricarica destinate a imprese e professionisti ammontano in totale a 90 milioni di euro.

COME FUNZIONA IL BONUS – Le risorse per il bonus colonnine per la ricarica di auto e veicoli elettrici saranno distribuite in questo modo:
> 80% alle imprese per finanziare acquisti inferiori a 375.000 euro. Il 5% è riservato alle imprese che, alla data della domanda di contributo, risultano in possesso del rating di legalità;
> 10% alle imprese per finanziare acquisti uguali o superiori a 375.000 euro. Il 5% è riservato alle imprese che, alla data della domanda di contributo, risultano in possesso del rating di legalità;
> 10% riservato ai professionisti.
Per quanto riguarda le spese ammissibili, secondo quanto riportato dal MITE, il contributo sarà pari al 40% delle spese stesse:
> 2.500 euro per wallbox in AC tra i 7 kW e i 22 kW
> 8.000 euro colonnine in AC tra i 7 kW e i 22 kW;
> 1.000 euro/kW per infrastrutture in DC fino a 50 kW;
> 50.000 euro per colonnina con due punti di ricarica in infrastrutture in DC oltre 50 kW;
> 75.000 euro per colonnina con due punti di ricarica in infrastrutture in DC oltre 100 kW.

Per ottenere il contributo, le colonnine di ricarica devono essere nuove; avere una potenza nominale almeno pari a 7,4 kW; garantire almeno 32 Ampere per ogni singola fase; rispettare i requisiti minimi di cui all’articolo 4 della delibera dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente n. 541/2020/R/ee del 15 dicembre 2020; essere collocate nel territorio italiano e in aree nella piena disponibilità dei soggetti beneficiari; essere dotate di dichiarazione di conformità. 

 I REQUISITI – Il decreto elenca una serie di requisiti che devono rispettare aziende e professionisti che richiederanno il bonus.
Le aziende devono risiedere sul territorio italiano; risultare attive ed iscritte al registro delle imprese; non essere in situazioni di difficoltà; essere in regola con gli adempimenti fiscali; non aver ricevuto né richiesto alcun altro contributo pubblico.
Ai professionisti, invece, è richiesto un volume d’affari non inferiore al valore dell’infrastruttura di ricarica per la quale chiedono il contributo. In particolare, per i professionisti che applicano il regime forfettario, il valore non può essere superiore a 20mila euro. Ciascun soggetto beneficiario può presentare una sola richiesta.

COME PRESENTARE LE DOMANDE PER IL BONUS COLONNINE RICARICA
Ancora non è del tutto chiaro come procedere per presentare la domanda. Ad oggi si sa che le domande potranno essere presentate sul sito Invitalia secondo i criteri e le modalità che verranno definite in un nuovo decreto MITE. 

GLI OBBLIGHI – Chi ottiene il bonus deve: 
> mantenere la colonnina per cinque anni
> consentire e favorire, in ogni fase del procedimento, lo svolgimento di tutti i controlli, ispezioni e monitoraggi disposti dal Ministero o da Invitalia
> corrispondere dati e rapporti tecnici periodici a tutte le richieste di informazioni disposte dal Ministero o da Invitalia allo scopo di effettuare il monitoraggio e la valutazione degli effetti delle agevolazioni concesse
> tenere a disposizione per cinque anni la documentazione contabile
> aderire a tutte le forme di informazione e pubblicizzazione dell’intervento, con le modalità allo scopo individuate, anche con successivo provvedimento, dal Ministero.Naturalmente il bonus può essere revocato se gli accertamenti verificano che non sono state rispettate le disposizioni e gli obblighi.