fringe benefit e auto aziendali myfleet solution

Cosa sono i fringe benefit sulle auto aziendali e cosa è cambiato dal primo gennaio 2021?

Andiamo con ordine.
Cosa sono i fringe benefit. Parliamo di “benefici” accessori e complementari rispetto alla remunerazione principale e sono considerati dei regali marginali concessi a determinati soggetti.

SI tratta quindi di un compenso che viene concesso dall’azienda ai dipendenti ma non viene elargito in denaro, ma attraverso l’offerta di servizi. L’auto aziendale rappresenta uno dei fringe benefit più comuni, che può essere utilizzato sia per l’attività lavorativa sia per le esigenze personali del lavoratore. A carico del lavoratore c’è però una tassa, il cui incremento è espresso in una percentuale del costo chilometrico annuo calcolato dall’Aci a seconda del modello. In pratica viene espressa una percentuale che rappresenta i potenziali chilometri percorsi per motivi personali: ecco, questi vengono tassati.

Le regole dal luglio 2020. La legge di bilancio 2020 (L. 27 dicembre 2019, n. 160), all’art. 1, comma 632, ha modificato il calcolo della tassazione dell’auto usata dal dipendente sia per l’attività lavorativa che per scopi personali.
Fino al 1° luglio 2020, la tassa a carico del dipendente era del 30% per tutti i veicoli.
Per i veicoli di nuova immatricolare concessi in uso promiscuo con contratti stipulati a partire dal 1° luglio 2020, ai fini del computo, occorrerà considerare l’entità delle emissioni di anidride carbonica (CO2). In sostanza, vengono penalizzati i veicoli a maggior incidenza di inquinamento.
Sono 4 differenti percentuali in relazione a ciascuno dei 4 scaglioni di imponibile costituito dall’entità di CO2:
> 25% per i veicoli con valori di emissione di CO2 fino a 60g/km
> 30% per i veicoli con valori di emissione di CO2 superiori a 60g/km ma non a 160g/km
> 40% per i veicoli con valori di emissione di CO2 superiori a 160g/km ma non a 190g/km
> 50% per i veicoli con valori di emissione di CO2 superiore a 190g/km

Cosa è cambiato dal 1 gennaio 2021. Poche ma importanti modifiche. Innanzitutto dal primo gennaio anche in Italia viene seguita la procedura di omologazione europea Wltp, che prevede una serie di test su consumi ed emissioni più vicini all’uso reale rispetto alla precedente Nedc. Poi: rimangono identiche le percentuali del fringe benefit auto per i soli veicoli con emissioni di CO2 sino a 160g/km, mentre per gli altri aumentano di dieci punti percentuali. Quindi:
> 50% per i veicoli con valori di emissione di CO2 superiori a 160g/km ma non a 190g/km
> 60% per i veicoli con valori di emissione di CO2 superiore a 190g/km.

Ed ora? In molti hanno stimato un aumento della rilevazione dei consumi e delle emissioni di CO2 tra il 20 e il 30%. Il cambiamento con il Wltp pare penalizzante. Possiamo sicuramente affermare che ora anche un’auto non di lusso potrebbe superare la soglia con conseguente aumento della tassazione. Infatti, a parità di motore, una versione più accessoriata o con gomme più grandi può far rientrare la vettura in una fascia di tassazione più alta perché aumentandone il peso aumentano i consumi e dunque l’emissione di CO2.

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