Nel primo trimestre del 2022 sono state immatricolate in Italia 119.497 autovetture con un calo del 29,7% rispetto a marzo 2021.

Il mercato dell’auto è in crisi. I dati diffusi dal Ministero dei Trasporti relativi al mese di marzo 2022 non lasciano spazio a interpretazioni diverse che non siano quelle di un settore che sta affrontando una fase di contrazione della domanda, con un calo delle immatricolazioni del 29,7% rispetto allo stesso mese del 2021. Numeri preoccupanti che interessano in modo diffuso i vari segmenti del settore: dalla mobilità privata, al noleggio a lungo, medio e breve termine, alle flotte aziendali.

Immatricolazioni 2022: ecco i dati
I dati relativi alle immatricolazioni di marzo 2022, come già accennato, sono preoccupanti: il numero più significativo è la riduzione delle immatricolazioni del 29,7% rispetto a marzo 2021; contrazione ancora più preoccupante se si confrontano i dati con i livelli pre-pandemia del 2019: qui il segno meno supera il 38%.
Nello specifico sono state 119.497 le autovetture immatricolate nel mese appena concluso. Contestualizzando i dati di marzo con quelli dei primi due mesi del 2022 si evidenzia una situazione di rottura prolungata: nel mese di gennaio il calo sul 2021 è stato del 19,7% e del 22,6% per febbraio.

Le cause della crisi
Le motivazioni sono molteplici e legate a dinamiche interdipendenti che si sono sommate in questi ultimi 3 anni. 
In primo luogo il Covid-19, che a causa delle limitazioni agli spostamenti delle persone, ha influito sulle abitudini della mobilità sia nella sfera privata che in quella lavorativa e professionale. Ecco spiegato il crollo delle vendite rispetto al 2019, quando il volume delle immatricolazioni aveva raggiunto il 1.916.951 unità: un calo che ha investito non solo la mobilità privata ma anche il noleggio a breve termine.
Nei primi tre mesi del 2022 si è aggiunta la crisi ucraina: il calo della fiducia dei consumatori e i rincari delle materie prime energetiche hanno ulteriormente ridotto la propensione degli italiani a rinnovare il proprio parco auto. Ecco perché se dovessimo proiettare sui 12 mesi i dati del primo trimestre, otterremmo una previsione sulle vendite del 2022 di 1.127.527 unità, tornando a livelli che non si riscontrano dal 1967.

Il passaggio alla monbilità elettrica
Sulla situazione del mercato auto non può non incidere, infine, anche il passaggio alla mobilità elettrica. Nel 2035 verrà vietata la vendita di veicoli a motore endotermico. Un cambio epocale che avrebbe già dovuto tradursi, e in parte lo è stato, in un’occasione di rinnovamento per tutto il mercato automotive. Le problematiche del settore a livello di approvvigionamento di materiale, basti pensare alla
crisi del microchip, e la poca chiarezza da parte degli Enti governativi sullo stanziamento degli incentivi in favore dell’acquisto di veicoli elettrici, hanno però creato un senso di incertezza che ha inciso fortemente sulle prospettive del settore negli ultimi 3 anni.