GUIDARE VEICOLI CON TARGA ESTERA IN ITALIA: REGOLE E SANZIONI

È fondamentale conoscere le regole aggiornate per il 2025, le limitazioni e le sanzioni previste in caso di irregolarità.

Negli ultimi anni, la normativa italiana sulla circolazione dei veicoli con targa estera è stata oggetto di numerose modifiche, finalizzate a contrastare l’evasione fiscale e a rafforzare il controllo del traffico. Per chi intende guidare un’auto immatricolata all’estero in Italia, è essenziale essere aggiornati sulle disposizioni in vigore per il 2025, comprese le eventuali limitazioni e le sanzioni previste in caso di mancato rispetto delle regole.

Chi può guidare un’auto con targa straniera in Italia?

Residenti in Italia
La normativa vigente prevede restrizioni stringenti per i residenti in Italia che intendono guidare un veicolo immatricolato all’estero. In particolare, un cittadino italiano o uno straniero residente da oltre 60 giorni nel Paese non può circolare con un’auto a targa straniera, salvo specifiche eccezioni.

È consentita la guida di un veicolo con targa estera esclusivamente nei seguenti casi:

  • Il veicolo appartiene ad una società di noleggio o leasing con sede all’estero ed è stato assegnato al conducente residente in Italia per fini professionali.  
  • Il veicolo è di proprietà di una persona fisica o giuridica straniera e il conducente residente in Italia può dimostrare di utilizzarlo temporaneamente, per un periodo massimo di 90 giorni

Superato il limite di 90 giorni, per continuare ad utilizzare il veicolo è necessario procedere con l’immatricolazione in Italia o cessarne la circolazione.

Non residenti in Italia
I non residenti in Italia possono circolare con un veicolo immatricolato all’estero per un periodo massimo di un anno senza obbligo di registrazione o immatricolazione nel Paese. Tuttavia, per evitare eventuali sanzioni, è consigliabile disporre di documentazione adeguata che attesti la data di ingresso in Italia.

Quali sono le sanzioni previste?
Le violazioni della normativa sulla circolazione di veicoli con targa estera in Italia possono comportare sanzioni significative, tra cui:  

  • Sanzione amministrativa da 400 a 1.600 euro per chi guida un veicolo con targa straniera senza rispettare i limiti di tempo stabiliti.  
  • Sequestro del veicolo, con possibilità di restituzione solo previa immatricolazione in Italia o esportazione all’estero.  
  • Confisca definitiva, qualora il proprietario non provveda alla regolarizzazione entro 30 giorni. 

Le forze dell’ordine hanno inoltre la facoltà di effettuare controlli sui documenti e, in caso di irregolarità, applicare sanzioni immediate.

Perché sono state introdotte queste regole?
L’inasprimento della normativa sulla circolazione dei veicoli con targa estera è stato introdotto per contrastare fenomeni di evasione fiscale e l’uso improprio delle normative europee sulla mobilità. In passato, numerosi residenti in Italia hanno sfruttato l’immatricolazione all’estero per eludere il pagamento del bollo auto, dell’assicurazione italiana o delle sanzioni per violazioni del codice della strada. L’introduzione di controlli più rigorosi consente ora alle autorità di monitorare con maggiore efficacia la presenza di veicoli con targa straniera e di prevenire eventuali irregolarità.

Come regolarizzare un veicolo con targa estera?
Qualora un residente in Italia intenda continuare ad utilizzare un veicolo immatricolato all’estero oltre il periodo consentito, dispone di due alternative:  

  1. Immatricolazione in Italia: è necessario registrare il veicolo presso il Pubblico Registro Automobilistico (PRA) e ottenere una targa italiana.  
  2. Esportazione del veicolo: In alternativa, il veicolo deve essere riportato nel Paese di origine e non può più circolare in Italia. 

In entrambi i casi, è consigliabile rivolgersi alla Motorizzazione Civile o a un’agenzia di pratiche auto per ottenere informazioni dettagliate sui documenti richiesti e sui relativi costi.

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